Bio
Ivan Quaroni è nato a Milano nel 1970, ma è cresciuto intellettualmente, emotivamente e spiritualmente nel clima postmoderno degli anni Ottanta, sviluppando una smodata passione per i gruppi post-punk e new wave della perfida Albione ed un’autentica perversione adolescenziale per la Letteratura Decadente e la Pittura Preraffaelita e Simbolista.
Studia Storia dell’Arte all’Università Statale di Milano, ma è fatalmente impegnato a divorare libri di ogni genere e ad ascoltare i dischi degli Smiths, perciò il suo corso di studi finisce per somigliare ad un lungo, indigesto romanzo di formazione. Il suo primo articolo, scritto per un’oscura rivista di fumetti, è un appassionato excursus sulla letteratura vampirica dell’Ottocento.

Con Gianni Dessì
Diventa giornalista pubblicista scrivendo di Arte, Letteratura e Cinema e poi inizia la sua breve, ma rocambolesca avventura tra le redazioni di programmi televisivi e radiofonici di Rai e Mediaset. Lavora per Claudio Cecchetto alla redazione del programma live 99 alle 9 e della storica Hit Parade negli studi Rai di Corso Sempione a Milano.
Vittima di un rito voodoo, finisce confinato per tre anni nella redazione di un giornale di Elettronica di Consumo, dove scopre che si può scrivere di qualsiasi argomento, perfino di telefonini e televisori al plasma. Intanto, diventa collaboratore di Flash Art, l’autorevole magazine che gli apre le porte del dorato mondo dell’arte contemporanea milanese.

Con Vanni Cuoghi
Scrive recensioni, intervista centinaia di artisti e cura le sue prime mostre in gallerie e spazi pubblici e, finalmente, spezza l’incantesimo vodoo. Inizia a collaborare anche con la rivista Arte (Cairo Editore) e, poi, insieme a un manipolo di giovani curatori e critici d’arte inventa la rassegna “Allarmi”, che per quattro anni consecutivi (2004-2008) invade le dismesse camerate della Caserma De Cristoforis di Como con centinaia di opere di artisti italiani e stranieri.
Nel 2008 pubblica il suo primo libro, Laboratorio Italia. Nuove tendenze in pittura (Johan & Levi editore), che presenta alla Triennale di Milano e ad Artefiera di Bologna. L’anno successivo cura una sezione della IV Biennale di Praga, dove nasce Italian Newbrow, un work in progress che si propone di documentare le attitudini pop, gotiche e folk della giovane arte italiana. Nel 2010 Italian Newbrow diventa un libro (Giancarlo Politi editore) dal quale scaturiscono una serie di progetti espositivi che culminano nella partecipazione a Scope New York (2010), nella realizzazione di mostre pubbliche alla Pinacoteca Civica di Como (2012) e al Fortino di Forte Dei Marmi (Allemandi Editore, 2012) e in un fitto calendario di conferenze. Italian Newbrow viene perfino citato nel film I soliti Idioti (2011) di Enrico Lando e Gianni Canova ne parla in un articolo su Il Fatto Quotidiano.
Nel frattempo, prosegue la sua attività critica scrivendo per importanti artisti italiani e internazionali, tra cui Allen Jones, Ronnie Cutrone, Ben Patterson, Gary Baseman, Clayton Brothers, Victor Vasarely, Alberto Biasi, Paolo Icaro, Salvo, Arcangelo, Marco Lodola.
La sua improvvida inclinazione per il talent scouting, lo porta a condurre seminari e workshop per aspiranti artisti presso il CRAB (Centro di Ricerche dell’Accademia di Brera) e l’associazione culturale CircoloQuadro di Milano.
Ivan Quaroni continua a leggere (saggi e soprattutto letteratura di genere fantastico), ad ascoltare enigmatiche band britanniche, a comprare la rivista Rumore (di cui continua a non capire nulla!!!) e a guardare cartoni animati con le sue figlie Bianca e Giuditta. Adora Joe R. Landslale, The Commitments, Harry Potter, Franco Bolelli, Neil Gaiman, Tata Matilda, Pete Doherty, Robert Williams (il pittore), la Cool Britannia e l’arte senza “libretto d’istruzioni”. Si arrende a due sole forme di depravazione: la ricerca spirituale e i manuali di auto-aiuto.
bello come il sole 😉
Grande Ivan!!!
Un professionista, un batterista mancato, un caro, caro, amico.
sono fiero di te, anche se hai eluso l’ educazione in Repubblica